Inizio anni 80
un bambino, di
ritorno da una gita a Parma, allepoca culla del baseball italiano,
porta con sé a Teramo un guantone ed una pallina.
Questo
è linizio della storia del Baseball Club Teramo, nato per gioco
ed oggi realtà in piena espansione.
Quel
bimbo, infatti, dopo aver radunato i suoi amici, trovato un prato, un
bastone di legno e quattro vecchi copertoni da utilizzare come basi,
convinse tutti a tentare lavventura del gioco più bello del
mondo: il baseball.
Certo,
le regole usate allora potrebbero sembrare oggi poco ortodosse visto
che per eliminare un corridore bisognava colpirlo con la palla, si
badi bene, lanciata!
Però
da quel giorno quei bambini non hanno più smesso di pensare e di
giocare al baseball.
Comprarono
i primi guantoni, le prime mazze, la prima copia del regolamento
(necessaria per lincolumità fisica di tutti!) e cominciarono a
ritrovarsi tutti i sabati presso il loro campetto di fortuna.
Lo
stile si affinò, lattrezzatura divenne più completa e così,
naturalmente, nacque la voglia di confrontarsi con altre squadre ...
ed arrivò la prima partita semi-ufficiale.
La
compagine avversaria era composta da ragazzi alle prime armi ma gli
eroi del nascente Teramo Baseball vollero presentarsi
all'appuntamento in piena forma e fieri delle nuove divise.
Divise,
queste, che pur essendo delle semplici tute da allenamento sembrarono
all'epoca un sogno.
La
partita fu vinta (anche se con estrema fatica), ma segnò un momento
decisivo perché fece nascere in tutti lidea che era giunta lora
di affrontare un campionato vero.
Furono
obbligati i genitori a formare il Consiglio direttivo della neonata
Baseball Club Teramo, fu acquistata l'attrezzatura occorrente (con
le risorse economiche fornite dallo sponsor storico Barnabei mobili
per ufficio) e si decise di partecipare, come inizio, al Campionato
Regionale Juniores.
Venne
anche contattata la Federazione per ottenere un aiuto tecnico e con
enorme sorpresa arrivò da Parma un allenatore americano, il mitico
Sal Variale, che in quattro settimane convinse tutti i ragazzi di
essere veri giocatori di baseball, pronti a distruggere ogni
compagine che si fosse frapposta al loro cammino.
Il
primo campionato, però, non fu quel che si dice una passeggiata di
salute: una sola partita vinta per forfait dell'avversario!
Ma
questo non abbatté i ragazzi del Teramo Baseball, soprattutto
perché, nel frattempo, ebbero un vero colpo di fortuna.
Un
giorno, mentre si allenavano, sentirono una voce: un signore, in
tenuta da lavoro, fermo ai margini del campo, che parlava una lingua
che non riusciva a nascondere la sua indubbia provenienza yankee,
stava sbraitando. Secondo lui era tutto da rifare
il seconda base
ed il ricevitore non potevano essere mancini (sic!), il terza base
non poteva essere quello spilungone
Avevano
trovato colui che sarebbe diventato il loro storico allenatore:
Corrado Cipriani.
Da
quel giorno il Baseball Club Teramo, con alla guida tecnica un
manager con quindici anni di esperienza negli States, ebbe una vera
squadra.
Nel
giro di due anni arrivò la piena consacrazione, nel 1986 il
campionato di serie C2 girone Abruzzo fu vinto e la promozione in C1
sfumò in un epico spareggio, perso per un punto con lAscoli
Piceno sul diamante di Pesaro.
Nel
frattempo tutti quei bimbi, che avevano cominciato la loro avventura
nel magico mondo del baseball erano diventati maggiorenni e i loro
impegni di studio, sempre più gravosi, li misero davanti ad un
bivio: continuare a giocare a baseball, allenare le giovanili,
occuparsi della società oppure terminare gli studi e pensare al
futuro.
La
scelta fu ovvia.
Lattività
venne sospesa e Teramo si dimenticò del baseball per quasi quindici
anni.
Un
giorno, però, durante una settimana bianca, tre di quei bambini
ormai anziani cominciarono a fantasticare: e se rimettessimo
su la squadra?.
detto
fatto.
Al
loro ritorno a Teramo fu indetta una riunione durante la quale prese
vita il nuovo progetto. Tutti i vecchi giocatori della storica
società teramana avrebbero calzato di nuovo gli spikes e
ricominciato a lanciare una palla.
Il
resto è storia dei nostri giorni. Quella squadra di vecchietti ha
vinto un campionato di serie C2, è stata ripescata per meriti
sportivi nella serie superiore, ha raggiunto il quarto posto in detta
serie nel 2003 e, quel che più conta, ha creato una bellissima
realtà: il settore giovanile.
Oggi
Teramo si è accorta che il baseball esiste ancora: nelle sue scuole
elementari ogni anno gli alunni partecipano alla festa del baseball,
molti dei suoi bambini affrontano un vero campionato in diverse
categorie e tanti dei suoi cittadini cullano un sogno.
Un
giorno, in città, sorgerà un diamante.
Senza
le tribune dello Yankee Stadium, ma con la terra rossa con cui è
bello sporcarsi, con lerba su cui è bello tuffarsi e con il monte
dove salire tutti insieme per festeggiare ogni vittoria.